Brindisi – Città portuale, casa di culture diverse

Brindisi è una città antichissima, ricca di storia, le cui alterne vicende sono sempre legate in maniera indissolubile al porto. 

I mille volti della città

Grazie alla sua posizione geografica, alla struttura del porto e alle condizioni climatiche, Brindisi è stata il teatro di numerosi e decisivi episodi. La città ha accolto diversi popoli, che hanno lasciato il segno nell’architettura come anche nella gastronomia, e il porto, nella sua caratteristica forma di testa di cervo, sembra che voglia abbracciare chiunque approdi, a tal punto da essere definito porto d’Oriente.

Si sono avvicendati differenti popoli dai primi Messapi ai Romani, poi ai Bizantini, dai Normanni agli Aragonesi, arricchendo così la città.

Il Museo “Ribezzo” nelle sue sale raccoglie quanto la storia ci ha lasciato.

Per questo, possiamo seguire diversi percorsi storici-urbanistici:

  • la Brindisium romana;
  • la Brindisi medievale;
  • dal barocco all’età fascista.

Ai Messapi è da attribuire la fondazione della città nel VIII secolo a.C., che divenne una località vitale grazie alla lavorazione del bronzo e dei metalli (armi, monete) e si riparavano flotte. Divenne così una delle prime civiltà industriali del continente.

Il legame romano

Tuttavia, Brindisi ha vissuto la massima grandezza durante il periodo dell’Impero Romano: nel 267 a.C. i Romani valorizzarono la città stabilendone una colonia e ne fecero il loro principale scalo commerciale e militare con l’Oriente, quindi il porto divenne da allora uno dei principali dell’Italia. La città fu collegata alla capitale con la via Appia e la via Traiana. Vi costruirono i templi, le terme, l’anfiteatro, il foro, le caserme, le accademie, la zecca e l’acquedotto. Le terme e l’acquedotto sono ancora visibili nell’area scavi sotto il teatro Verdi e le vasche limarie vicino a Porta Mesagne. Ma soprattutto ai Romani dobbiamo il simbolo della città: la colonna terminale della via Appia che torreggia come un faro sulla scalinata Virgilio, nominata così perché qui trovò la morte il sommo poeta.

Con la caduta dell’Impero Romano (V secolo), Brindisi subì un inevitabile decadimento, la città venne dominata da Goti, Ostrogoti e Greci. Il dominio dei bizantini continuò anche durante le invasioni saracene e longobarde sino all’avvento dei Normanni (circa il 1071), che ridiedero poi lustro alla città ricostruendola.

La città divenne ufficialmente la “Porta d’Oriente” grazie all’importanza conferitale dai Crociati che da qui salpavano verso la Terra Santa. Nella Chiesa Santa Maria del Casale gli affreschi lo testimoniano, così come la fontana di Tancredi, il Tempio di San Giovanni al Sepolcro, e il Portico dei Templari.

Il patrimonio culturale

Ai Normanni seguirono gli Svevi con l’imperatore Federico II (1221), che ultimò la ricostruzione già avviata della Cattedrale, dove si sposò.

Ancora in auge con gli Angioini (1268) e gli Aragonesi, passò ai Veneziani (1496) per poi cadere nell’oblio durante la dominazione degli Spagnoli (1509). 

Carlo V nel 1530 munì la città di nuove mura potenziati da torrioni (Bastioni San Giorgio e San Giacomo) dalle Porta Mesagne e Porta Lecce, e fortificò maggiormente il Castello Svevo e il Castello Alfonsino, detto Forte a Mare.

Le Chiese, invece, seguono il regolare percorso architettonico dallo stile romanico al barocco: il chiostro di San Benedetto, il rosone della Chiesa del Cristo, gli altari barocchi della Chiesa di San Paolo.

Brindisi contemporanea

Dopo un lungo arco di tempo che vide cadere Brindisi nella crisi più globale, il periodo fascista invece mostrò un interessamento particolare alla ristrutturazione del porto e della città attraverso scuole, case, uffici, fontane ed il monumento al marinaio.

Il 10 settembre del 1943 sbarcò il re Vittorio Emanuele III con la regina, e sino al febbraio del 1944 Brindisi fu Capitale d’Italia. 

La città, da paese dalle forti tradizioni agricole, si è trasformato in polo industriale, non tralasciando l’amore verso i sapori e i profumi della propria terra che diventano un trampolino di lancio del turismo balneare e paesaggistico che si è evoluto negli ultimi anni.

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